Una volta reperite le materie prime necessarie (seducendo uno psichiatra, raggirando un farmacista o saccheggiando l’armadietto del bagno di qualsiasi dipendente della Foxconn), il suicidio coi barbiturici è una ricetta di facile esecuzione. Diluite una parte di Nembutal e due parti di idrato di cloralio in un bicchiere abbondante di vodka liscia o di whisky di malto o di vino da tavola nel cartone e ingurgitate il tutto senza lasciare alcuna lettera d’addio: amici e parenti crederanno all’ipotesi dell’omicidio e alimenteranno curiose teorie complottistiche che accresceranno la vostra fama post-mortem.
Referto N° 02
Nome paziente: Marylin Monroe
Tecnica suicidio: Barbiturici
Data del decesso: 05/08/1962
Note:
Diva del cinema, sogno erotico di un’intera generazione, amante dei Kennedy, icona pop: Marilyn Monroe stata tutto questo ma soprattutto una che ha cantato ubriaca a una festa di compleanno. La sua morte è oggetto di un numero infinito di dietrologie che, rifiutando la possibilità che si sia effettivamente suicidata, tirano in ballo numerose ipotesi alternative: un complotto ordito dai Kennedy, una vendetta trasversale della mafia, la CIA, gli alieni, le scie chimiche, il signoraggio, Emanuela Orlandi e un documentatissimo nesso fra la morte dell’attrice e la coprofagia di Gianni Morandi.